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Ottavio Bottecchia

1894-1927

Ottavio Bottecchia


1/8/1894 a San Martino di Colle Umberto nasce il grande Ottavio Bottecchia, autentico fenomeno che in pochi anni ha portato a compimento imprese eroiche lasciando un segno indelebile nel mondo del ciclismo: fu infatti il primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924 indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa e l’anno successivo, nel 1925 vinse nuovamente il Tour.


Bottecchia vince trionfalmente il Giro di Francia e raggiunge la meta che da 20 anni i più forti routiers italiani perseguivano invano.
La Gazzetta dello Sport

Lunedi 21 luglio 1924

Ma di lui si possono narrare anche le gesta eroiche che gli valsero la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, le ripetute fughe dalla cattura degli austriaci, il duro lavoro di carrettiere-muratore per mantenere la numerosa famiglia. Uomo di fatica, di duro lavoro e di accettazione del destino senza lamenti e senza rimpianti.
A lui dedichiamo la giornata “Inseguendo Bottecchia” che ci porta a ripercorrere i luoghi a lui cari e a visitarne la casa, il monumento e la tomba nel cimitero di San Martino di Colle Umberto.
Ogni anno la manifestazione si arricchisce di eventi mirati che valorizzino il ricordo del grande ciclista e che ne accentuino il fascino e permettano di tenere viva l’impresa da lui compiuta.

Inseguendo Bottecchia


A lui dedichiamo la giornata “Inseguendo Bottecchia” che ci porta a ripercorrere i luoghi a lui cari e a visitarne la casa, il monumento e la tomba nel cimitero di San Martino di Colle Umberto.
Ogni anno la manifestazione si arricchisce di eventi mirati che valorizzino il ricordo del grande ciclista e che ne accentuino il fascino e permettano di tenere viva l’impresa da lui compiuta.

... Io non corro per sport, né per gli evviva delle folle, e neppure per i fiori delle belle ragazze e tantomeno per la gloria.
Io corro per guadagnare del denaro, più che posso, e non ci saranno fatiche o sofferenze bastanti a togliermi dalla testa questo chiodo; guadagnare schei. Corro per la mia famiglia e non temo le sofferenze. Ne ho sopportate ben altre e certo con minor profitto.
Corro per la mia famiglia, è povera e farò tutto il possibile perché non viva in miseria...
Ottavio Bottecchia

La Gazzetta dello Sport - Giugno 1923

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